Che dire, Zafon è una garanzia. Ogni qualvolta ho comprato un suo romanzo (fatta eccezione per "il Palazzo di Mezzanotte" che in sè non è una brutta trama ma da Zafon mi aspettavo di meglio) sono rimasto sempre soddisfatto dalla quantità di emozioni che mi ha lasciato: ansia, paura, felicità, tristezza, per non parlare delle ottime ambientazioni e la bella costruzione della narrazione.
Una cosa però che devo dire a suo svantaggio( che non avrei notato se non avessi letto prima "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo") è innanzitutto l'impaginazione...direi ridicola. 300 pagine con dei caratteri enormi tanto per "ingrossare" il libro. Avrei preferito sinceramente un libro "snello" ma con 150 pagine belle piene piene e i discorsi e il tipo di scrittura molto più semplici degli altri due libri sopra citati.
Poi c'è l'aspetto della narrazione, che devo dire (ahimè) è ripetitiva e si svolge sempre con la stessa (più o meno) scaletta:
1)Il protagonista( in questo caso protagonisti) vengono involontariamente a conoscenza del segreto e dopo un periodo di ricerca si arrenderanno e lasceranno stare il segreto.
2)Accadrà qualcosa che ri-convincerà il/i protagonista/i a ricominciare ad indagare.
3)Andranno a casa/studio/abitazione di una persona a conoscenza dei fatti che indicherà altre persone che sanno(e puntualmente andranno anche dalla seconda) e man mano arrichiranno le loro conoscenze del segreto e così via.
4)Ovviamente, c'è sempre la storia nella storia che "allungherà" il brodo, sempre ottimamente organizzata da Zafon e infine
5)Il protagonista chiuderà il cerchio e avrà una sorta di "scontro finale" con il "cattivo" di turno.
Detto ciò, vorrei precisare una cosa che non so se sono riuscito a far capire o meno. Sopra ho solo elencato più o meno l'impostazione media dei romanzi di Zafon.Poi l'autore riesce a cambiare di situazione in situazione.
Con questo termino e do un voto globale di 4/5 ^^
Scritto da: Daniele R.
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